Lui è Antonio e lei è Marzia.
Sono due splendide persone che a causa di lesioni al Sistema Nervoso Centrale e Periferico hanno, da tempo, intrapreso un percorso di riabilitazione presso NeuroRiab.
Qualche settimana fa hanno partecipato con la società ASD Rosetana Nuoto, alla seconda tappa nazionale del circuito acque libere organizzato dalla FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) in Sicilia, aggiudicandosi il terzo e primo posto nei 500 metri maschili e femminili.
Un’enorme soddisfazione per loro e per tutte le persone che hanno contribuito a questo traguardo. La loro esperienza apre la strada ad una riflessione importante.
Quando c’è una lesione al Sistema Nervoso (centrale e/o periferico), in un periodo iniziale (la cui durata varia da persona a persona), al fine di recuperare al meglio, si consiglia di evitare attività motorie ed azioni che impegnino il corpo in maniera importante. Si consiglia di non sforzarsi in modo inadatto e di privilegiare il lavoro mirato piuttosto cha dare spazio ad un “fare” incontrollato, come ad esempio tornare in palestra per fare esercizi canonici.
Questo per evitare lo strutturarsi di compensi, il favorire del manifestarsi della cosiddetta “spasticità” e il causare problematiche aggiuntive al danno principale.
Dire alla persona di non forzare ma di privilegiare un riapprendimento delle azioni alterate, richiedendo un impegno cognitivo e motorio mirato alle possibilità di quel momento è soggetto, a volte, ad un fraintendimento. Vale a dire che la persona può sentirsi combattuta, credendo di non fare abbastanza sottraendosi ad estenuanti movimenti, magari afinalsitici. E questo lascia un po’ di amaro in bocca sia in lei che nei suoi familiari.
Invece, fare un lavoro di neuroriabilitazione minuzioso che tiene conto dei fisiologici tempi di recupero del Sistema Nervoso è molto più adatto e certamente più impegnativo per la persona, il cui coinvolgimento non dovrebbe essere mai unicamente motorio o cognitivo, ma di tipo neurocognitivo ovvero tenedo insieme il corpo e la mente ricreando l’unità centro-periferica alterata dalla lesione.
Un percorso fatto di esercizi mirati alla patologia neurologica permette di guadagnare tempo ed avere un recupero sempre più raffinato concedendo a volte, arrivati ad un certo livello di capacità, di riprendere anche azioni complesse come le attività sportive.
Proprio come è successo ad Antonio e a Marzia che con un lavoro di neuroriabilitazione certosino, evitando sforzi incontrollati e rispettando i fisiologici tempi di recupero, hanno avuto la possibilità pian piano di recuperare in maniera sempre più adatta e di iniziare delle attività, anche di tipo sportivo, fino a raggiungere traguardi inimmaginabili qualche anno prima!
COMPLIMENTI!!!