La storia di Simone

Simone, all’età di 19 anni, resta coinvolto in un’incidente stradale e riporta gravi esiti di trauma cranico e un danno assonale diffuso. Viene ricoverato in una struttura ospedaliera, resta in coma per 4 mesi e al risveglio inizia il suo percorso riabilitativo per tornare a respirare, alimentarsi, parlare e muoversi. A distanza di più di un anno dall’evento, viene dimesso dall’ospedale con una problematica importante a carico dell’emilato destro.

Continua quotidianamente la riabilitazione presso strutture ambulatoriali presenti sul suo territorio.

Con un approccio fisioterapico di tipo tradizionale riesce ad ottenere i primi risultati, legati soprattutto al movimento dell’arto inferiore, mentre per quanto riguarda l’arto superiore destro, non mostra miglioramenti. Insoddisfatto e desideroso di poter recuperare la sua autonomia nelle azioni quotidiane, Simone, assieme ai suoi genitori, si informa e scopre la realtà di NeuroRiab.

A distanza di due anni dall’evento, Simone inizia un percorso di riabilitazione per il recupero delle azioni dell’arto superiore destro presso il nostro centro.

Alla prima valutazione, Simone presenta importanti difficoltà a tutti i distretti dell’arto superiore: la spalla appare bloccata, intraruotata e addotta, il gomito flesso e la mano chiusa a pugno con il pollice all’interno. Risulta impossibile aprirla autonomamente e quando viene guidato dal terapista appare essere estremamente difficile allentarne la presa. Questo atteggiamento gli causa dolore e gli determina la creazione di piccole ferite sul palmo della mano.

Simone desidera perlomeno ridurre la rigidità delle dita. Con costanza, pazienza ed esercizi di tipo neurocognitivo specifici per la mano, riesce a modificare pian piano quest’atteggiamento e, con suo stupore, a ritrovare anche una mano morbida, aperta e con le dita libere e distese per toccarsi la coscia, toccare il tavolo durante i pasti e tenere oggetti della quotidianità come un giornale o il vasetto dello yogurt.

Simone è soddisfatto ma non si ferma, ha un nuovo obiettivo: vuole riuscire a scrivere al computer con entrambe le mani per prendere appunti dato che, grazie al suo percorso riabilitativo, ha ritrovato anche il piacere di studiare e vuole iscriversi all’Università.

Migliorare un’azione complessa come quella di scrivere al pc rappresenta una vera sfida per Simone: in un primo periodo mentre clicca i tasti con la mano sinistra, la mano destra si irrigidisce e si chiude nuovamente a pugno.

Poi, pian piano, viene guidato attraverso esercizi bimanuali al recupero del bilanciamento informativo tra le due mani e con molto impegno, affiancato dalla sua famiglia che lo assiste nei tentativi di scrittura a casa, migliora e mantiene i miglioramenti anche a distanza di tempo. Simone è pronto! Può tornare al suo studio e andare all’università.

La storia di Simone rappresenta una testimonianza importante per tutte le persone che restano vittime di traumi cranici: avere la possibilità di intraprendere un percorso riabilitativo specifico può permettere di ottenere il massimo recupero che la patologia concede ed iniziare una nuova vita, gestendo la propria disabilità.

Autore

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Marina Spagnuolo

La Dott.ssa Marina Spagnuolo è Dottoressa in Fisioterapia all’Università degli Studi di Bari. Riabilitatrice Neurocognitiva Esperta presso la Scuola Internazionale di Riabilitazione Neurocognitiva del Centro Studi di Riabilitazione Neurocognitiva (VI). Specializzata nella riabilitazione neurocognitiva della persona con ictus, con sclerosi multipla, con lesione cerebellare, con lesioni periferiche del nervo faciale, con aprassia, con eminegligenza, con lesione midollare, con sindrome dolorosa. Attualmente lavora come riabilitatrice neurocognitiva presso NeuroRiab - Centro specialistico di riabilitazione post ictus e patologie neurologiche.

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